Alla ricerca dell’Ottava Meraviglia: le imprese europee della Roma in trasferta
Il numero sette ha un significato particolare nella cabala squisitamente romana: sette come i colli della Capitale, così come i re che si sono avvicendati al suo comando. E se in molti hanno incoronato Francesco Totti come ottavo depositario del titolo – sebbene non compaia ufficialmente sui libri di storia – la speranza dei tifosi giallorossi è quella di aggiungere un’ottava perla a un prezioso diadema di successi.
Stiamo parlando delle sette maggiori imprese in trasferta che la Roma ha compiuto nelle competizioni europee nel trentennio che va dal 1980 al 2010. Corsari ed eroici, i giallorossi sono riusciti finalmente a sfatare l’idiosincrasia che li voleva sempre sconfitti nelle competizioni continentali e l’impresa compiuta da José Mourinho con la vittoria in Conference League ha consentito ai tifosi romanisti di festeggiare il loro primo trofeo europeo dopo tante imprese sfiorate nell’arco di ben 61 anni, dalla lontana Coppa delle Fiere (antesignana della Coppa UEFA), alzata al cielo da Giacomo Losi – Core de Roma – dopo 180 minuti di battaglia con il Birmingham City.
Ecco, dunque, la nostra rassegna delle sette imprese più belle lontane dall’Olimpico in campo europeo, in attesa di inanellare l’ottavo brillante. Magari già dalla prossima sfida con il Betis Siviglia.
Coppa UEFA 1988-89 – Ritorno dei Trentaduesimi di Finale – Norimberga-Roma 1-3
Le Olimpiadi in programma a Seul hanno scombinato la fase iniziale dell’annata 1988-89. Il campionato di Serie A è partito in pieno ottobre e dopo lo scialbo pareggio a reti bianche all’esordio in quel di Pescara, la Roma di Nils Liedholm è chiamata all’impresa in terra teutonica. Nel match d’andata, disputato oltre un mese prima, i tedeschi si sono imposti per 2-1 al Flaminio ed ora è necessaria una vittoria con almeno due gol di scarto per accedere al turno successivo.
Dopo nove minuti, Völler segna la prima rete dell’incontro servito da un assist di Renato Portaluppi in forma smagliante, ma un calcio di rigore di Eckstein – match-winner all’andata – sembra guastare i piani dei giallorossi. Tuttavia, la Roma non si perde d’animo e dieci minuti prima dell’intervallo va nuovamente in vantaggio con una sventola mancina di Policano dai venticinque metri che piega le mani di un giovanissimo Köpke.
Pareggiato il risultato dell’andata, si fanno necessari i tempi supplementari. Il tecnico svedese inserisce Bruno Conti al nuovo ritorno in campo e proprio dai piedi di Marazico scaturisce l’assist che viene trasformato in rete da Renato con un preciso colpo di testa. È forse l’unica partita decente del talento carioca in un’annata da dimenticare.
Coppa UEFA 1990-91 – Ritorno dei Trentaduesimi di Finale – Benfica-Roma 0-1
Subito dopo i Mondiali del 1990, l’Olimpico si mostra in tutta la sua rinnovata bellezza e la Roma vive una delle stagioni europee più esaltanti della sua storia recente. Seppur la competizione riservi un finale amaro nel derby con l’Inter, i capitolini si rivelano una delle formazioni più vincenti e sorprendenti del Vecchio Continente.
La Roma posiziona la pietra angolare sulla quale crea il suo cammino proprio all’inizio del torneo. L’urna riserva ai giallorossi lo spauracchio-Benfica guidato dall’ex tecnico Sven-Göran Eriksson. I lusitani sono freschi vice-campioni d’Europa dopo la finale persa con il Milan al Prater di Vienna e l’ostacolo sembra proibitivo anche per l’ambiziosa compagine capitolina. Invece, le Aguias rimangono a bocca asciutta dopo aver subito un doppio 1-0 che consegna il pass per il turno successivo ai giallorossi. I ragazzi di Ottavio Bianchi compiono il capolavoro nel match di ritorno, riuscendo a contenere le folate avversarie e colpendo con una magia di Giuseppe Giannini che ammutolisce i centomila dell’Estadio da Luz.
L’edizione 1990-91, inoltre, la si ricorda anche per la particolare prolificità di Rudy Völler, fresco campione del Mondo con la Germania Ovest, che si laurea capocannoniere della competizione con ben dieci reti. Tre di queste vengono confezionate dal tedesco in occasione della partita di ritorno contro l’Anderlecht. Il 3-0 dell’andata mette i giallorossi in una posizione di sicurezza, tuttavia l’esaltante hat-trick contro i biancomalva viene ricordato con particolare affetto dai tifosi romanisti.
Champions League 2002-03 – Prima fase a gironi – Real Madrid-Roma 0-1
La Roma incrocia nuovamente il suo cammino con quello del Real Madrid durante la fase a gironi della Champions League. E se nella stagione precedente i giallorossi avevano sfiorato l’impresa al Santiago Bernabeu, ripresi nel finale da un calcio di rigore di Figo dopo l’iniziale vantaggio di Totti, questa volta il capitano romanista affossa i Galacticos violando il fortino delle Merengues dopo trentacinque anni d’imbattibilità con le italiane: l’ultima fu la Grande Inter di Helenio Herrera.
È il numero 10 a prendersi la scena e gli applausi del pubblico di fede madridista con una prestazione maiuscola, condita dalla rete decisiva che ripaga la sconfitta interna patita nella gara di andata. È una Roma eroica quella che strappa il successo di mano agli uomini di Vicente Del Bosque che scendono in campo in una delle versioni più “galattiche” della loro storia: fra gli altri, ricordiamo Casillas, Raul, Zidane, Ronaldo, Roberto Carlos e Hierro. Grazie al successo in terra spagnola, la Roma riesce ad assicurarsi il passaggio al turno successivo a braccetto proprio con il Real Madrid.
Champions League 2006-07 – Ritorno degli Ottavi di Finale – Olympique Lione-Roma 0-2
Nella stagione post-Mondiale, la Roma di Luciano Spalletti si candida prepotentemente per la vittoria in campionato e i giallorossi danno vita a un entusiasmante duello a distanza con l’Inter. Dopo aver conquistato la qualificazione in Champions League dopo le sentenze di Calciopoli, i capitolini onorano la competizione come meglio non potrebbero e conquistano la qualificazione alla fase a eliminazione diretta nel girone con Olympiakos, Shakhtar Donetsk e Valencia. Concluso il girone alle spalle degli iberici, l’urna di Nyon riserva ai giallorossi l’ingombrante ostacolo dell’Olympique Lione.
I francesi, infatti, rappresentano uno dei clienti più ostici possibili: hanno dominato il loro girone di qualificazione, mettendosi alle spalle anche il Real Madrid, mentre in campionato dominano incontrastati da ormai cinque anni. Il pronostico, dunque, non sorride ai giallorossi e dopo lo 0-0 dell’andata l’esito del match è ancora più in bilico. I ragazzi di Spalletti, invece, compiono un vero e proprio capolavoro e mettono alle corde les Gones: prima Totti insacca di testa su cross magistrale di Tonetto, poi Amantino Mancini confeziona una gemma che viene ricordata come una delle realizzazioni più belle nella storia della Champions League. Le sue finte sul povero Reveillere e il rabbioso sinistro a incenerire Coupet valgono il 2-0 e così la squadra capitolina celebra una delle notti più magiche che si ricordino.
Champions League 2007-08 – Ritorno degli Ottavi di Finale – Real Madrid-Roma 1-2
Dove c’è gusto non c’è perdenza e la Roma prende la forma e la sostanza della kryptonite per i super-uomini del Real Madrid. A cinque stagioni dalla prima impresa del Santiago Bernabeu i giallorossi si ripetono e, anzi, fanno ancor meglio: dominano entrambi i confronti con le Merengues e conquistano una meritatissima qualificazione ai quarti di finale.
Nel romanzo della Champions League nascono dinamiche dal tono quasi epico e i madridisti di Bernd Schuster hanno il dente avvelenato, memori dello smacco subito nel 2002-03. Dopo aver incontrato la Lazio nel girone di qualificazione, il ritorno a Roma di Raul & Co. si rivela più che indigesto: dopo l’iniziale vantaggio di Raul, ci pensano Pizarro e Mancini a ribaltare il risultato che, così, dopo novanta minuti vede i giallorossi avanti per 2-1.
In Spagna sarà una vera e propria corrida e la Roma non si tira indietro: tiene botta ai Galacticos e colpisce in ripartenza. È di Taddei il primo fendente che taglia le gambe agli avversari, insaccando Casillas con un colpo di testa; Raul pareggia dopo due minuti in evidente fuorigioco. Tuttavia, gli uomini di Spalletti – in superiorità numerica per l’espulsione di Pepe – non si perdono d’animo e in pieno recupero abbattono il Real con un colpo di testa di Vucinic che consente alla Roma di accedere ai quarti di finale.
UEFA Europa League 2009-10 – Ritorno del Terzo Turno Preliminare – Gent-Roma 1-7
Forse non avrà il medesimo romanticismo delle precedenti sei imprese, ma quando si tratta di celebrare la più larga vittoria in Europa nella storia della Roma, bisogna necessariamente testimoniare. Si tratta della gara di ritorno del terzo turno preliminare della neonata Europa League, alla quale i capitolini accedono dopo il deludente sesto posto dell’anno precedente. Si parte, così, in piena estate per compiere i primi passi nella kermesse.
Gli uomini di Spalletti non si fanno trovare impreparati e nei 180 minuti contro i belgi confezionano un pirotecnico 10-2, nel quale Francesco Totti si rivela assoluto mattatore. Il capitano, infatti, realizza una manita ai malcapitati avversari, segnando due delle tre reti giallorosse all’Olimpico e addirittura una tripletta nel match di ritorno.
Alla festa del vecchio Jules Ottenstadion partecipa anche De Rossi – autore di una doppietta – assieme a Menez e Okaka che, così, finiscono direttamente nel libro dei ricordi e in quello dei record.