Vincenzo Italiano
Vincenzo Italiano

Chi è Vincenzo Italiano, l’allenatore della Fiorentina 2021-22

Serie A OlyBet 02/05/2022

Vincenzo Italiano è stato un regista d’altri tempi: un centrocampista in grado di dettare il giusto ritmo, con visione di gioco e ottimo tiro dalla distanza. In campo si ispirava a Demetrio Albertini e Andrea Pirlo, ma nonostante non avesse nulla da invidiare ai colleghi più blasonati in quanto a precocità – a 15 anni esordio in D, a 16 in C1 e in Serie A a 19 – non è mai riuscito ad affermarsi in grandi squadre, partendo dalla provincia di Agrigento e arrivando il 2 febbraio 1997 all’esordio in Serie A. Il Verona quel giorno perse 6-1, ma poco importava a Italiano che aveva coronato un sogno: resta all’Hellas per oltre un decennio, dal 1996 al 2007 (con una piccola parentesi al Genoa, con cui nel 2005 gioca nove partite, prima di riprendere la strada di casa), e poi chiude la carriera passando dal Chievo al Padova, dal Perugia alla conclusione con il Lumezzane nel 2014. Una fine che in realtà è un inizio, per un grande appassionato di calcio pronto a mettersi in gioco in panchina.

Anche in panchina parte dal Veneto, ma la svolta arriva in Sicilia

Il Veneto è la regione dei suoi esordi e così accade anche da allenatore: parte da Venezia come vice, dietro Alessandro dal Canto, ma l’avventura in Lega Pro dura soltanto nove partite prima che arrivi l’esonero e Italiano sia costretto a ripartire dalla Serie D, dai campi di provincia e da quel calcio che in realtà non ha mai messo da parte – neanche quando giocava in Serie A. A concedergli la prima grande occasione della sua carriera però è il Trapani – la squadra per la quale ha giocato prima di partire per Verona – che lo assume come allenatore in Lega Pro. La prima squadra professionistica a fidarsi di lui e Italiano non sbaglia: chiude il campionato al secondo posto, vince le sfide playoff e conquista la promozione in Serie A.

Una stagione che cambia completamente le sue prospettive e in cui mette in mostra per la prima volta il suo credo calcistico: 4-3-3 lo schema di riferimento, calcio offensivo, difesa alta con marcature a uomo a aggressive e tentativo di recupero immediato di pallone con il pressing alto già sul primo controllo. Il tutto senza dimenticare il gioco sugli esterni, con una prima punta dalle grandi doti tecniche in grado di proporsi come regista offensivo. Come raccontato la scorsa estate da Zdenek Zeman a Sky Sport, Italiano è il suo erede: un apprezzamento enorme, soprattutto sotto l’aspetto della proposta di gioco.

Lo Spezia, la Serie A e le luci della ribalta (nonostante un’estate in attesa)

“Passaggio calciatore-allenatore. Cosa ricordare e cosa mettere nel cassetto”: questo il titolo della tesi con cui si laurea a Coverciano e riceve l’abilitazione UEFA Pro mentre siede già sulla panchina dello Spezia – la squadra che a suon di gol si era conquistata la promozione in Serie A nel primo anno in cui Italiano è arrivato ad allenare in Liguria, sfruttando il suo marchio di fabbrica: vincere i playoff. Italiano infatti è detentore di un singolare primato: l’allenatore è infatti (sino a tutt’oggi) l’unico tecnico, nel campionato italiano di calcio, capace di riuscire a trionfare in tutti i play-off delle tre categorie nazionali, inoltre consecutivamente, organizzate sotto l’egida della FIGC, ossia, in ordine cronologico: in quelli (del proprio girone) di Serie D con l’Arzignano (2017-18), in quelli di Serie C con il Trapani (2018-19) e in quelli di Serie B con i liguri (2019-20). Dalla provincia al vertice del calcio, tutto nel giro di 36 mesi: anche in panchina, per merito e talento, è uno che brucia le tappe.

Arriviamo così all’ultimo capitolo di un libro ancora tutto da scrivere: lo Spezia nella prima storica stagione in Serie A conquista la salvezza con una giornata d’anticipo, la società decide di rinnovargli il contratto ritoccandolo giustamente a rialzo. Lui a inizio giugno firma entusiasta e poi meno di 30 giorni dopo rescinde: a Firenze infatti Gennaro Gattuso in panchina è durato neanche una settimana e in Toscana hanno pensato a lui. Accordo biennale con la Viola, un super avvio di campionato e poi il crollo nell’ultima parte – con la qualificazione europea prima sognata e ora fortemente a rischio. Una battuta d’arresto parziale che pare fisiologica, nonostante i meriti del grande lavoro di Italiano alla Fiorentina siano già evidenti a molti. Anche a lui stesso, che non ha alcuna intenzione di fermarsi.


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Questo articolo è stato scritto con amore e dedizione da quegli instancabili sportivi di Olybet. Spero che ti piaccia!

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