Genoa-Sampdoria
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Genoa Sampdoria, quando Boselli condannò i blucerchiati alla Serie B

Serie A OlyBet 28/04/2022

Racconto di un “bipolare” derby della Lanterna

Non puoi sbagliare, non quella sera. Perché a guardarti c’è un’intera città, un popolo che attende con ansia quella gara. 90 minuti, nei quali due tifoserie sono pronte a scendere in campo al fianco dei propri beniamini. A suon di cori e tamburi, con le sciarpe al cielo, e le bandiere che sventolano piene di orgoglio.

È quella partita che vede protagonisti i due volti calcistici di Genova. Una sfida che, nel palcoscenico di Marassi, è questione di vita o di morte. Soprattutto in quell’8 maggio 2011, quando la posta in palio è altissima per la Sampdoria: vittoria e sperare nella salvezza, o pareggio/sconfitta e condanna ad una possibile retrocessione…

La gara

Allo stadio Luigi Ferraris, va in scena il 104º derby della Lanterna. Una partita che, classifica alla mano, suona di dentro o fuori per la Sampdoria dell’allora presidente Riccardo Garrone. I blucerchiati, infatti, nonostante siano reduci da un’annata precedente da incorniciare (con tanto di qualificazione per i preliminari di Champions League), si ritrovano nella stagione corrente a lottare con unghie e denti per la permanenza nella massima serie.

E, con sole tre partite a disposizione, l’imperativo categorico per Cavasin (subentrato al tecnico Di Carlo) e i suoi appare più che mai chiaro: fare punti.

Situazione diversa, invece, per il Genoa di Davide Ballardini. Con il Grifone che, ormai sicuro di partecipare alla prossima edizione della Serie A, sogna uno sgarbo ai cugini che manderebbe in visibilio tutto il popolo rossoblù.

Primo Tempo

Dopo una settimana di vigilia contrassegnata da sogni e paure, l’attesa è finita. Angelo Palombo e Marco Rossi si apprestano a scambiare i gagliardetti, sullo sfondo le coreografie delle due curve.

Sin dai primi minuti, si percepisce la tensione delle due squadre in campo che, probabilmente timorose di compromettere subito il risultato, faticano a costruire vere occasioni da gol.

Come in ogni derby che si rispetti, agonismo e intensità non si fanno mancare: la gara si gioca su contrasti e seconde palle. Al minuto 45, però, la partita si sblocca. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo di Milanetto, Floro Flores si ritrova libero davanti a Da Costa dopo una spizzata del suo compagno di reparto Palacio.

A tu per tu con il portiere, il numero 83 non può sbagliare.

È 1-0 Genoa allo scadere!

Secondo Tempo

Al termine della prima frazione di gioco, La Sampdoria si ritrova quindi in svantaggio.

I blucerchiati attaccano da subito con rabbia e, dopo un colpo di testa di Biabiany uscito di poco a lato, riescono a trovare la parità. In che modo? Con un’iniziativa del proprio capitano Palombo che, dopo aver vinto un contrasto, prova a calciare da fuori area. Il pallone rimbalza davanti a Eduardo e, dopo una goffa respinta centrale, finisce nella zona di Pozzi che di ginocchio insacca.

Al minuto 66, la Sampdoria fa 1-1!

L’atmosfera è surreale, la Samp rientra in gioco e sogna di poterla ribaltare.

Il tempo, però, scorre inesorabile.

Il quarto uomo assegna 6 minuti di recupero, ma la sensazione è che il pareggio sembri ormai la conclusione più probabile della partita.

Proprio nell’ultimo minuto, però, accade l’impossibile…

Milanetto conquista palla, e verticalizza in area verso il subentrato Mauro Boselli.

L’argentino si ritrova spalle alla porta: in una posizione defilata, e apparentemente innocua (o quasi) per la retroguardia blucerchiata. Difficile essere pericolosi da lì, ma, si sa, il calcio non conosce la parola impossibile. Il numero 9 genoano, infatti, si gira in un fazzoletto e tira con il piede debole sul secondo palo.

Nulla da fare per Da Costa… è 2-1 Genoa!

Finisce così, con la Curva Nord rossoblù impazzita e i tifosi blucerchiati che, invece, non credono ai propri occhi. L’incubo della Serie B si fa sempre più prorompente. Cosa che, qualche settimana dopo, diventerà realtà, con le famose lacrime di capitan Palombo sotto la curva che hanno commosso tutti.

A 11 anni da quella sfida, domani sera la Sampdoria sogna una rivincita storica.

Per spingere verso la serie cadetta i cugini, ma soprattutto per evitare di rientrare lei stessa nella intricata lotta salvezza.


OlyBet

Questo articolo è stato scritto con amore e dedizione da quegli instancabili sportivi di Olybet. Spero che ti piaccia!

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