Juve Lazio, quando Del Piero firmò la rinascita bianconera
Il racconto di un match al cardiopalma che permise alla Juve di ipotecare il primo scudetto post calciopoli
Esistono giocatori capaci di riportarti con la mente ai più sereni ricordi dell’infanzia. Come per magia, come se, alla sola vista di una loro maglietta, ci si ritrovasse catapultati in quegli istanti vissuti anni e anni prima.
In un ricordo indelebile custodito prima dal cuore che dalla memoria. In un‘immagine che si arricchisce con il tempo, e riemerge al solo bisbiglio di quel numero, di quel nome.
Perché, per quanto ci si possa sforzare, non si può dimenticare.
È impossibile cancellare tutti i pomeriggi passati al parchetto indossando quella maglia, tutti i pacchetti di figurine Panini acquistati alla ricerca di quell’unico giocatore.
Tutte le reti iconiche, viste e riviste, alle quali si ha esultato con enfasi per anni.
Tra queste, per il popolo bianconero (e per tutti gli appassionati di calcio), non può mancare quella di Alessandro Del Piero contro la Lazio.
In quel 12 aprile 2012 che avvicinò i bianconeri al primo tricolore dopo l’amara parentesi in Serie B…
La gara
Reduce da un settimo posto con Del Neri in panchina, la Juventus sembra aver cambiato definitivamente volto. La cura di Antonio Conte, accompagnata dall’entusiasmo del nuovo stadio e da una serie di acquisti più che azzeccati (Pirlo, Barzagli e Vidal su tutti) ha riportato nell’ambiente consapevolezza, ma soprattutto risultati. E che risultati…
La Vecchia Signora, infatti, alla vigilia della sfida contro i biancocelesti, si ritrova ancora imbattuta in campionato, con la possibilità (in caso di vittoria) di scavalcare il Milan e raggiungere la vetta della classifica.
Sul cammino dei bianconeri, però, si presenta un avversario tutt’altro che semplice: la Lazio di Edi Reja.
Protagonisti di un’ottima stagione, infatti, i biancocelesti sono alla ricerca di punti per consolidare un terzo posto che significherebbe qualificazione diretta in Champions League.
In una sfida che può significare tanto per entrambi i club, lo spettacolo, è assicurato.
Primo tempo
Nel tutto esaurito Juventus Stadium, Conte sorprende tutti schierando un inedito 4-3-3 con Pepe, Vucinic e Quagliarella a formare il tridente offensivo. Reja, invece, si affida ad un conservativo 4-4-1-1 per arginare le azioni offensive bianconere.
La Juve inizia forte, spinta dal calore del proprio stadio, e dalla solita fame di vittoria che l’ha contraddistinta per tutto l’arco della stagione.
Ad insidiare la porta di Marchetti, prima, ci pensa Quagliarella con una deviazione che esce di poco a lato dopo un cross sul primo palo di Chiellini, poi, è il turno di Simone Pepe che davanti alla porta si fa ipnotizzare dall’estremo difensore laziale.
Al minuto 29, però, proprio il numero 7 bianconero, apre le danze.
Al limite dell’area di rigore avversaria, Pirlo porta a spasso due giocatori laziali, e con uno scavetto millimetrico pesca Pepe sul filo del fuorigioco.
L’esterno della Juve non ci pensa su due volte: stop di petto e mezza rovesciata. I bianconeri fanno 1-0!
L’avanzata dei padroni di casa non si ferma e, pochi minuti dopo, quello che va in onda a Torino è un vero e proprio arrembaggio, con un Marchetti in stato di grazia che limita i danni con almeno due parate miracolose.
Ma si sa, quando non si concretizza, si finisce poi per subire gol. E, al 45’, questa legge non scritta del calcio punisce la Juve.
Scaloni riceve palla sull’esterno e crossa al centro per Mauri che colpisce libero di testa.
Buffon non può nulla, la palla si insacca in rete facendo esplodere il settore ospiti.
1-1 Lazio!
Secondo tempo
La ripresa sembra la fotocopia della prima frazione di gioco, con la Vecchia Signora che attacca e cerca in tutti i modi di trovare impreparata la retroguardia laziale.
Gli uomini di casa continuano a premere sull’acceleratore, ma non trovano lo spunto giusto per bucare Marchetti.
Poi, al minuto 72, entra l’uomo simbolo della Juventus: il capitano, Alessandro Del Piero.
Da lì, la musica sarebbe cambiata.
I compagni in campo, infatti, si affidano completamente al suo talento: cercandolo tra le linee, e affidandogli le chiavi del gioco offensivo. Il numero 10, come sempre, non delude.
All’82’ la Juventus si guadagna un calcio di punizione, circa a 27 metri dalla porta.
Sul pallone, si posizionano Pirlo e Del Piero, con il capitano che sembra aver tutte le intenzioni di provarci. Damato fischia, con Pirlo che si gira ripetutamente verso il direttore di gara per chiedere spiegazioni sulla distanza della barriera, Alex, invece, impassibile cerca la concentrazione.
Rincorsa decisa, e destro secco a chiudere per beffare Marchetti che rimane spiazzato.
La palla bacia la rete, la panchina bianconera impazzisce accompagnata da tutto lo stadio. La Juventus è in vantaggio, con il suo uomo più rappresentativo, con chi della sponda bianconera di Torino ha scritto la storia recente.
Con un sentimento che va oltre al calcio, con una linguaccia replicata da migliaia e migliaia di bambini.
La Vecchia Signora vince 2-1, mettendo i piedi sulla vetta della classifica, e rimanendoci poi sino alla fine della stagione.
A 10 anni dalla rinascita bianconera, Juve e Lazio si incontrano di nuovo.
Questa volta con obiettivi diversi, ma, soprattutto, con un Alessandro Del Piero in meno.