Pallone D’oro: i vincitori alternativi fino al 1994
Il Pallone d’oro è da sempre considerato come il più alto riconoscimento per un giocatore a livello individuale. Fin dalla sua istituzione per mano della rivista francese “France Football” nel 1956, il premio ha insignito (quasi) tutti i più grandi giocatori della storia. Sono soprattutto attaccanti e centrocampisti, ma anche difensori e un portiere quelli che rientrano nel novero dei grandi vincitori de le Ballon d’Or. Tutti, tranne i giocatori extraeuropei, o almeno fino al 1995. Fino a quella data infatti i giocatori non europei non potevano vincere l’ambito premio. Di Stefano prima e Sivori ricevettero infatti il premio rispettivamente da spagnolo e italiano.
Ma come sarebbe stato l’albo dei vincitori se fin dall’inizio anche giocatori nati al di fuori del Vecchio Continente avessero potuto vincere il premio?
Scopriamolo con l’Albo d’oro alternativo stilato proprio da France Football.
1958: Pelè
Già la terza edizione del premio francese potrebbe essere oggetto di revisione.
Dopo le vittorie dell’inglese Matthews e del madridista Alfredo di Stefano, è il francese Raymond Kopa, sempre in forza al Real a vincere la terza edizione del Ballon d’Or. Campione di Spagna e d’Europa con i blancos è lui il miglior giocatore europeo con circa il 30% dei voti.
Dall’altra parte del mondo però un giovane diciottenne trascinava il suo Brasile alla vittoria del primo mondiale segnando 6 goal nella competizione. Lo stesso giovane attaccante autore di 66 goal in 46 presenze tra campionato e coppe con il Santos. Numeri che fanno impallidire tutt’oggi e che indicano che forse doveva essere Pelè a vincere quell’edizione del Pallone d’Oro
1959: ancora Pelè
Tripletta madridista. L’anno successivo è sempre un giocatore del Real Madrid a portarsi a casa il Pallone d’Oro. È ancora una volta Alfredo Di Stefano ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento dopo aver conquistato la quarta Champions League consecutiva ed aver messo a segno 34 reti in 43 incontri ufficiali con i blancos.
Anche quell’edizione avrebbe però meritato un altro epilogo. Dopo la vittoria mondiale Pelè con il suo Brasile sfiora la vittoria della Coppa America, ma il centravanti prodigio della Selecao si laurea capocannoniere del torneo con 8 reti. 53 invece saranno i goal segnati col Santos in appena 43 partite disputate. Numeri che ancora una volta parlano da soli…
1960: sempre Pelè
Nel 1960 è lo spagnolo Luis Suarez ad essere eletto il miglior giocatore dell’anno. In quella stagione, con il suo Barcellona conquista Liga e Coppa delle Fiere, mettendo a segno 14 reti in 36 apparizioni con i blaugrana.
Ma sempre nella stessa stagione O Rei si portava a casa Coppa dell’Atlantico con la nazionale verdeoro e Campionato Paulista con il Santos, laureandosi capocannoniere del torneo con “solo” 34 goal. Anche in quella stagione il Pallone d’Oro sarebbe potuto andare a Pelè.
1961: poker Pelè
Il 1961 è una data storica per il calcio italiano. Per la prima volta, a vincere il pallone d’Oro è un italo-argentino che gioca in Serie A. Omar Sivori si aggiudica infatti il trofeo, superando di poco il neo-acquisto interista Luis Suarez. L’attaccante bianconero si laurea campione d’italia con la Juventus mettendo a segno 28 reti in 29 gare ufficiale.
Ancora una volta però, oltreoceano Pelè disputa una stagione ai limiti dell’inverosimile. In sole 38 presenze con il Santos mette a segno ben 62 centri. Vince ancora il campionato Paulista e si aggiudica per la prima volta Campeonato Brasileiro Série A e Taca Brasil. Se il Pallone d’Oro fosse stato assegnato anche ai calciatori non europei, pure in quella stagione sarebbe stato Pelè il vincitore.
1962: Garrincha
Josef Masopust. È lui il migliore calciatore dell’anno 1962. Per la prima volta è un giocatore dell’est europa ad essere eletto come miglior calciatore dell’anno. Il centrocampista cecoslovacco disputa una stagione superba al Dukla Praga e con la nazionale. Con il club ceco si aggiudica il campionato cecoslovacco e raggiunge i quarti di finale della Coppa dei Campioni. Con la Cecoslovacchia raggiunge invece una incredibile finale nei Mondiali in Cile nel 1962, persa nonostante un suo gol contro il Brasile.
Mancato protagonista di quella finale è Garrincha, l’ala brasiliana si trova infatti costretto a saltare l’ultimo atto del mondiale per un’espulsione in semifinale. Nonostante questo con i suoi 4 gol tra quarti e semifinale dà un incredibile apporto alla nazionale verdeordo che conquista il suo 2 titolo. Nella stessa stagione con il Botafogo conquista il Campionato Carioca e il Torneo Rio San Paolo, mettendo a segno 22 reti in tutta la stagione. Quell’anno sarebbe stato lui il principale candidato alla vittoria del Pallone d’Oro.
1963: Pelè x5
L’ottava edizione del Pallone d’Oro vede trionfare per la prima ed unica volta nella sua storia un portiere. È il russo Lev Jasin a conquistare il trofeo. Già campione olimpico ed europeo con l’URSS rispettivamente nel 1956 e nel 1960, il portierone della Dinamo Mosca si aggiudica il trofeo di France Football nell’anno in cui vince il suo quinto Campionato Sovietico. Nello stesso anno Pelè vince praticamente tutto con il suo Santos: Torneo Rio-SanPaolo, Campionato Brasileiro Serie A, Taca Brasil, Coppa Libertadores e Coppa Intercontinentale. In stagione mette a segno la bellezza 48 reti in 35 presenze. Ancora una volta mostruoso, ancora una volta il Pallone d’Oro poteva essere suo
1964: Pelè, Pelè, Pelè, Pelè, Pelè, Pelè
Nel 1964 il Pallone d’Oro vola a Manchester, sponda United ovviamente. È lo scozzese Denis Law ad essere insignito del premio. Nonostante i suoi goal la stagione i Red Devils arrivano secondi in campionato, raggiungono i quarti di Coppa delle Coppe e le semifinali di FA Cup. Nessun trofeo quindi per lo scozzese a livello di club. Proprio per questo motivo le Ballon D’Or poteva essere assegnato in quella stagione al solito straripante Pelè, che come al solito segna più gol che presenze. In bacheca O Rei mette in quella stagione un Campionato Paulista, un Torneo Rio-San Paolo, un Campionato Brasileiro e un Taca Brasil.
1970: la “settima sinfonia” di Pelè
Nel 1970 è un tedesco a vincere il Pallone d’Oro: Gerd Muller.
Nonostante il centravanti di Nördlingen segni a raffica in quella stagione, aggiudicandosi il titolo di capocannoniere della Bundesliga e dei Mondiali 1970 giocati in Messico, nè il suo Bayern nè la sua Germania Ovest riescono a sollevare alcun trofeo.
Nonostante una stagione non esaltante a livello di club, fu ancora una volta Pelè protagonista di quella stagione, anche grazie (ahinoi) alla grande prestazione giocata nella finale mondiale di Città del Messico contro l’Italia. Terzo titolo mondiale per O Rei e probabile settimo Pallone d’Oro se solo avesse potuto vincerlo…
1978: Mario Kempes
il 1978 è l’anno della definitiva consacrazione del capitano della nazionale inglese Kevin Keegan, passato l’anno precedente dal Liverpool (dove aveva vinto tutto) all’Amburgo. Nessun titolo in particolare quell’anno per l’attaccante inglese, ed è forse proprio per questo che il vincitore in quella stagione sarebbe potuto essere Mario Kempes. Un campionato ricco di reti al Valencia, ma soprattutto sei gol al mondiale argentino del 1978 (di cui due in finale) che regalano all’albiceleste il primo titolo mondiale della loro storia, fanno di Kempes il più papabile vincitore del Ballon D’Or di quella stagione. Ma ancora mancavano 17 anni prima che anche i non europei potessero vincere quel premio.
1986: Diego Armando Maradona
La trentunesima edizione del Pallone d’Oro incorona Ihor Bjelanov, come miglior giocatore della stagione. L’attaccante sovietico (ucraino dal 1991) contribuisce alla vittoria del campionato e della Supercoppa da parte della Dinamo Kiev, ma soprattutto trascina la squadra Sovietica alla vittoria della Coppa delle Coppe laureandosi anche capocannoniere della competizione. Ciliegina sulla torta il mondiale di Messico ’86, dove la sua URSS nonostante una tripletta di Bjelanov agli ottavi di finale viene superata dal Belgio.
Quel mondiale porta però un volto ed un nome ben precisi, identificabili con uno dei gol più famosi del calcio passato alla storia come “Mano de Dios”. Diego Armando Maradona è il protagonista indiscusso della competizione che l’Argentina vince anche grazie alle sue 5 reti. In Italia regala goal e spettacolo, anche se il suo Napoli si piazzerà solo terzo nel 1986.
1990: Diego Armando Maradona bis
Nell’anno dei mondiali di Italia ’90 è il tedesco Lothar Matthäus a conquistare il Pallone d’Oro, protagonista da capitano del terzo titolo mondiale della Germania Ovest. Il centrocampista interista mette a segno 4 reti nella competizione mondiale, mentre, con i neroazzurri non conquista nessun trofeo in Italia.
Seconda classificata ad Italia ’90 troviamo l’Argentina di un’acciaccato Maradona che, nonostante l’infortunio alla caviglia contribuisce in maniera decisiva al raggiungimento della finale da parte della sua Argentina. In Italia era riuscito a portare il secondo scudetto nella sua Napoli grazie ad una stagione strepitosa. Poteva essere quello probabilmente l’anno del secondo Pallone d’Oro per Diego.
1994: Romario
1994 altro anno di mondiali. A vincere il Pallone d’Oro è Hristo Stoičkov che ai mondiali di Usa ’94 conduce la Bulgaria ad un incredibile quarto posto grazie alle sue sei reti, che gli varranno il titolo di capocannoniere del torneo. Con il Barcellona, nella stagione 1994 vince Liga e Supercoppa di Spagna; ed arriva ad un passo dal sollevare la Coppa dalle grandi Orecchie, sconfitto nella famosa finale di Atene dal Milan di Capello. Sempre in blaugrana brilla però anche una stella brasiliana, compagno di reparto di Hristo. È Romario, che quel mondiale Usa 94 lo vince segnando una rete in meno del bulgaro compagno di squadra. In quella stagione il brasiliano mette a segno ben 32 goal in 47 partite, numeri che forse gli avrebbero valso il premio da parte di France Football.
Dalla stagione successiva il premio viene esteso anche ai giocatori non europei, ed è il liberiano George Weah a vincerlo. Per attendere il primo Sudamericano a sollevare il premio dobbiamo attendere il 1997, anche se nel 1996 Matthias Sammer vince di un solo voto su Ronaldo, che trionferà l’anno successivo.