Perché il Chelsea può permettersi di spendere così tanto?
Più di 420 milioni di euro. È questa la cifra astronomica che il Chelsea ha speso sul mercato da luglio ad oggi. Milioni che potrebbero diventare 470 qualora le condizioni per tutti i bonus dei vari giocatori acquistati venissero rispettate o raggiunte. Insomma, quasi mezzo miliardo di euro dilapidato così, in circa 6 mesi. Come si può competere, vi chiederete voi. Ma soprattutto, com’è possibile che un club possa permettersi dei tali investimenti senza incorrere in sanzioni o sforare i limiti imposti dal Fair Play Finanziario?
Ebbene, le risposte a questo quesito esistono, ma vanno analizzate nello specifico. L’unico spoiler che possiamo dare è che nonostante tutto, nonostante le cifre spese e quelle che probabilmente i Blues spenderanno nelle prossime sessioni di mercato, il rischio di essere puniti o multati dalla UEFA o dalla stessa Premier League è pressoché nullo. Il Chelsea si sta muovendo con astuzia e con grande velocità rispetto alle concorrenti, senza però violare le regole.
Partiamo con ordine, quali sono le regole?
Secondo le regole della Premier League, un club può perdere al massimo 105 milioni di sterline su un periodo di 3 anni, sebbene vengano fatte delle eccezioni qualora le perdite siano riconducibili a investimenti nella squadra femminile, nelle infrastrutture e nell’academy.
Secondo le regole della UEFA invece, sempre su un periodo di 3 anni, i club possono registrare perdite in eccesso di 60 milioni rispetto ai loro introiti, con un massimo di 70% di spesa sugli stipendi.
Possibile quindi che il Chelsea, spendendo più di 425 milioni in 6 mesi, non rischi nulla?
La risposta è sì. Dall’arrivo della nuova proprietà, i Blues stanno acquistando tanti giocatori per tantissimi soldi, ma stanno facendo firmare contratti di lunghi periodi, compresi tra i 5 e addirittura i 7,5 anni di durata.
Perché è importante questo dato? Perché il Fair Play Finanziario, di fatto, si basa sui costi ammortizzati e sulle spese fatte nel corso dei 3 anni, non sulla singola operazione o sulla singola stagione. E il Chelsea acquistando giocatori costosi, ma facendo firmare loro contratti di lunga durata, può spalmare il pagamento di tali giocatori lungo tutta la durata del contratto. Di fatto i Blues non hanno versato nelle casse dello Shakhtar 70 milioni più i 30 di bonus, ma pagheranno il club ucraino anno per anno fino alla scadenza del contratto di Mudryk (che per l’occasione ha firmato fino al 2031).
In parole povere: il Chelsea ha speso quasi 100 milioni per Mudryk sì, ma l’ammortamento del suo costo e il pagamento dilazionato di tale operazione lungo tutta la durata del contratto (oltre al suo stipendio), farà risultare sui conti dei Blues una spesa di poco superiore ai 13 milioni di euro l’anno. E il FFP guarda a quello, alla spesa annuale e non alla spesa totale.
Non solo, a differenza delle spese effettuate per comprare i giocatori, i costi derivanti dalla cessione di un giocatore entrano tutti e subito nelle casse del club. Questo cosa significa? Che se io sono il Chelsea e vendo Tomori e Abraham per circa 70 milioni di euro, ho subito a disposizione 70 milioni da utilizzare, ma quando nella stessa sessione ne spendo 100 per un giocatore che poi ha 7 anni di contratto, quel giocatore quell’anno lo pago poco più di 10.
Avete capito il trick? Il Chelsea, non a caso, è la squadra con il più alto guadagno di tutta la Premier League in relazione a incassi da giocatori venduti, con ben 688 milioni di sterline incassati (circa 750 milioni di euro) negli ultimi 10 anni. A questo vanno aggiunti i guadagni derivanti dai diritti tv, dalle vittorie dei trofei (solo vincendo la Champions due anni fa, gli incassi sono stati di 120 milioni) e ovviamente tutte le altre sponsorship.
Di fatto il Chelsea compra pagando a rate e dilazionando i pagamenti (facendo risultare i conti quando poi il FFP entra in gioco) ma incassa subito e tanto dalla vendita dei giocatori. In questo modo può permettersi di pagare tanti giocatori perché non solo guadagna tanto da premi e sponsor, ma ha nell’immediato a disposizione i soldi delle cessioni.
Cosa vuol dire questo in termini assoluti?
Il Chelsea prende dei rischi. Se non dovesse qualificarsi alle competizioni europee, potrebbe dover rinunciare a grosse spese per un paio di sessioni o dovrebbe vendere qualche giocatore per evitare di incappare in sanzioni, ma soprattutto rischia sui contratti. Mudryk, come i nuovi arrivati, sono delle scommesse. Ipotizziamo che il Chelsea li paghi 8 milioni l’anno per 7 anni. Questa potrebbe essere una mossa vincente se il giocatore esplode e diventa un top, perché così i Blues pagherebbero appena 8 milioni l’anno un top player, ma anche una mossa in perdita se poi il giocatore si rivela non all’altezza e si fa 2-3 anni in panchina venendo comunque pagato 8 milioni.
Insomma, la nuova proprietà ha trovato un escamotage per spendere senza rischiare troppo, ma gli effetti di tale