Perché Nottingham è la città più italiana d’Inghilterra
Certe cose è semplicemente difficile spiegarle. Ma non perché non si è in grado o non si conosca l’argomento, ma perché si fa fatica a credere che le divinità calcistiche abbiano scelto Nottingham, una tranquilla cittadina nel pieno centro d’Inghilterra di appena 74 chilometri quadrati, e l’abbiano fatta diventare una delle città più importanti della storia del football.
E questo perché ci si concentra sul calcio, perché se si allargassero un attimo le vedute ci si renderebbe conto di quante altre cose la città abbia da offrire e quante altre storie potrebbe raccontare: dalla leggenda di Robin Hood, al quale i cittadini hanno dedicato una statua, al Castello di Nottingham, passando dal Ye Olde Trip to Jerusalem, il pub più antico di tutto il paese. Insomma, è proprio il caso di dire: chi più ne ha, più ne metta.
Tornando a noi però, il contributo storico di Nottingham per il calcio è innegabile: il Notts County è il club professionistico più vecchio del mondo (fondato nel novembre del 1862, ben 159 anni fa), oltre che uno dei 12 membri fondatori della Football League, ovvero il primo campionato calcistico al mondo. Non vanta di certo una bacheca ricca di trofei e medaglie, ma è anche grazie a loro (e pochi altri gentleman dell’epoca) che oggi il calcio è lo sport più seguito e praticato al mondo.
C’è poi il Nottingham Forest, fondato appena tre anni dopo i rivali del Notts County nel 1865 e diventato ben presto il club più titolato della città. Non solo: i Reds, che in bacheca vantano appena 10 trofei, tra cui 4 Coppe di Lega e 2 FA Cup, son conosciuti per essere l’unica squadra al mondo ad aver vinto più Coppe dei Campioni/Champions League (2), che campionati (1).
Il contributo calcistico di queste due squadre e dei suoi abitanti al mondo del calcio, però, non si limita ai confini cittadini. Anzi, se c’è un paese in tutto il mondo ad avere una strana quanto unica connessione con Nottingham, quella è proprio l’Italia. Tutto è un po’ frutto del caso ma fa riflettere quante piccole cose abbiano avvicinato il nostro paese alla città di Nottingham nel corso della storia. Partiamo subito con l’elencarli.
La Juventus Football Club, una delle società più vecchie d’Italia e quella in assoluto più titolata, deve i suoi colori sociali al Notts County. Era il 1901 quando la Juventus, che dall’anno della sua fondazione giocava con le maglie rosa, su suggerimento del calciatore inglese John Savage, decise di cambiare colori sociali, ritenuti fino a quel momento poco professionali. Il giovane Savage si propose per risolvere la situazione e decise così di contattare un amico di Nottingham, chiedendogli se in qualche modo avrebbe potuto aiutarlo. Fu così che a Torino furono spediti dei pacchi contenenti delle maglie bianconere, ovvero le maglie del Notts County. Da quel momento la Juventus è diventata quella che tutti noi conosciamo, ovvero la squadra bianconera per eccellenza.
Inoltre, il fondatore dell’AC Milan, Herbert Kilpin, era di Nottingham. Arrivato in Italia per lavoro a fine ‘800, si stabilisce a Milano nel 1898. Appena un anno dopo, insieme ad altri suoi due amici inglesi, decide di fondare una squadra di calcio, il Milan Football and Cricket Club. È proprio grazie a lui che i destini del Milan e di Nottingham si intrecciano in maniera indissolubile. Ad oggi i rossoneri sono una delle squadre più importanti e titolate al mondo, mentre a Nottingham la città ha omaggiato Kilpin con una placca commemorativa situata sul muro della casa dov’è cresciuto e vicino alla macelleria del padre, dov’è nato, e con un pub, intitolato The Herbert Kilpin Pub, all’interno del quale, dietro il bancone, il muro è stato interamente ripitturato con un murales che celebra il Milan e la sua storia.
Il Nottingham Forest, infine, deve i suoi colori sociali a Giuseppe Garibaldi. L’Eroe dei Due Mondi, l’uomo che unificò l’Italia, grazie alle sue gesta e alla sua lotta, divenne presto famoso in tutto il mondo, specialmente nel Regno Unito. In Inghilterra, negli anni successivi all’Unità d’Italia era esplosa una vera e propria Garibaldimania. Nottingham diventò forse la città in assoluto più legata a Garibaldi tanto che a lui furono dedicate una banda musicale e i colori sociali del battaglione di fucilieri della città. Le camice fosse vestite dai volontari che aiutarono Garibaldi nelle sue lotte, erano diventati motivo d’ispirazione per molti. Lo stesso Kilpin, prima di trasferirsi in Italia, aveva fondato una squadra amatoriale chiamata Garibaldi Nottingham. Ed è al rosso dei garibaldini che i fondatori del Nottingham Forest si ispirarono al momento della fondazione. Non solo: oggi il gruppo principale dei tifosi del Nottingham Forest si chiama Forza Garibaldi.
Insomma, la storia parla chiaro: l’Italia e Nottingham sono due città indissolubilmente legate tra loro e non c’è davvero nulla che si possa fare per spezzare questa connessione.