Real Madrid – Liverpool, quando Gareth Bale “rovesciò” la Tredicesima
Il racconto dell’ultimo precedente in finale tra Blancos e Reds
Si tratta di quelle sfide che si sognano di giocare da bambino, quando ci si riuniva tutti insieme sotto casa per dirigersi verso il parchetto del paese, quando raccomandazioni della mamma e ginocchia sbucciate erano all’ordine del giorno.
Sono quelle partite dove calcio e storia si incontrano, dove due tra i più vincenti club europei, sono pronti a darsi battaglia in un’unica notte.
In una cornice che non ha eguali, in una serata dove quei sogni di bambino possono diventare realtà.
Oppure, tramutarsi in incubi.
Come per Loris Karius, in quella finale di Kiev del 2018 tra Real Madrid e Liverpool.
La gara
A 10 anni dal raggiungimento dell’ultima finale di Champions League, il Liverpool riottiene la possibilità di salire sul tetto d’Europa. Dopo aver sconfitto il Manchester City ai quarti e la Roma in semifinale, infatti, i Reds guidati da Jurgen Klopp si ritrovano a un passo dalla sesta coppa dalle grandi orecchie della loro storia.
Sul proprio cammino verso il successo, però, vi è un ostacolo da 12 Coppe dei Campioni in bacheca, il club più famoso e vincente della storia del calcio: il Real Madrid.
I Blancos, a caccia della Tredicesima, si guadagnano un biglietto da protagonisti per Kiev grazie alle complicate vittorie con Juventus e Bayern Monaco, rispettivamente ai quarti e in semifinale.
Con un Luka Modric in stato di grazia, e un Zinedine Zidane in panchina che, statistiche alla mano, potrebbe entrare definitivamente nella storia di questo club anche da allenatore (dopo aver già conquistato due Champions League consecutive sulla panchina dei Galacticos).
Primo tempo
Kiev, 26 maggio 2018. Dopo settimane cariche di dubbi e tensione, il tanto atteso giorno è arrivato.
Klopp si affida al collaudato tridente offensivo composto da Salah, Firmino, Mané. Zidane, invece, sceglie di tenersi la carta Bale a partita in corso, preferendo affiancare Isco al tandem Benzema-Ronaldo.
Dopo l’esibizione di Dua Lipa e Sean Paul, finalmente ci siamo: ora, la voce è solamente quella dei tifosi accorsi allo stadio.
Alle 21 in punto l’attesa è finita. Fischietto in bocca per Turpin… si parte!
Le due squadre sin dai primi minuti si studiano, attendendo un errore avversario per cercare di sbloccare la gara senza scoprirsi troppo.
Regna l’equilibrio e, a parte qualche tentativo velleitario, non si vedono grandi occasioni.
Al minuto 31, però, accade qualcosa che cambia inevitabilmente la partita.
Momo Salah viene trascinato a terra con furbizia da Sergio Ramos dopo uno contrasto di gioco: l’egiziano cade male e si lussa una spalla.
L’uomo più importante della stagione dei Reds, nel momento decisivo, è costretto a chiedere il cambio in lacrime.
È un’immagine che fa male a tutti gli appassionati di calcio, ma, soprattutto, una delusione enorme per tutto l’ambiente Liverpool.
E si sa, in questi casi, in partite così delicate, il contraccolpo psicologico può risultare fatale.
Secondo Tempo
Come volevasi dimostrare, la ripresa vede il Real Madrid premere sull’acceleratore. I Galacticos, prima, colpiscono una clamorosa traversa con Isco, poi, sfruttano un goffo errore di Loris Karius.
L’estremo difensore dei Reds, infatti, cercando di servire un proprio compagno con le mani, colpisce clamorosamente il piede di Karim Benzema, con il pallone che si infila incredibilmente in rete… 1-0 Real!
La finale, ora, sembrerebbe sulla carta farsi più che mai in salita per il Liverpool.
Nonostante la delusione, però, gli inglesi non si danno per vinti e macinano occasioni. Solamente 4 minuti più tardi, infatti, arriva l’immediato pareggio.
Sugli sviluppi di un calcio d’angolo Lovren colpisce di testa facendo da sponda per Sadio Mané: il senegalese anticipa l’uscita di Keylor Navas e con una zampata fa 1-1. La parità è ristabilita.
Con un Ronaldo contenuto bene dalla retroguardia avversaria, Zidane cerca di smuovere la fase offensiva dei suoi, inserendo un attaccante fresco da affiancare a Benzema e al fenomeno portoghese.
A 30 minuti dal termine, fa il suo ingresso Gareth Bale. Sarà un cambio determinante.
In campo regna grande equilibrio, in molti si aspettano uno scenario che porterebbe ai tempi supplementari.
Al 64’, però, la giocata di un singolo sembra subito far tramontare questa opzione.
Marcelo fa partire un cross arretrato a mezza altezza: Bale, senza pensarci su due volte, si coordina e, in acrobazia, impatta di collo pieno la sfera.
Stavolta Karius non può nulla, il gallese toglie le ragnatele sotto la traversa e firma il 2-1 con una giocata pazzesca!
“Un capolavoro a Kiev” dirà Sandro Piccinini.D’altronde, quando si segna in rovesciata in una finale di Champions League difficilmente si possono utilizzare altri termini…
Il Liverpool sembra in ginocchio, ma, ancora una volta, dà prova del proprio carattere. Nuovamente Sadio Mané, infatti, fa tremare i Blancos: in questo frangente colpendo il palo con un tiro di sinistro da fuori area.
Con il tempo che scorre inesorabile, però, le speranze dei Reds sembrano affievolirsi pian piano, per poi svanire esattamente al minuto 83.
Ancora una volta Bale prende l’iniziativa e da circa 25 metri calcia verso la porta difesa da Karius, con il tedesco che si rende nuovamente protagonista di un terribile infortunio. Il tiro del gallese, debole e centrale, buca l’estremo difensore che, ormai inerme, si lascia cadere a terra dallo sconforto.
È l’ultimo episodio di una notte da dimenticare per il Liverpool e il suo estremo difensore. Il Real, invece, alza al cielo con Sergio Ramos la sua Tredicesima Champions League.
A 4 anni da quella sfida, sabato questi due grandi club si ridaranno battaglia per salire sul tetto d’Europa.
E, a casa Liverpool, soprattutto da parte di Momo Salah, c’è una grande voglia di rivincita…