Paolo Maldini: la storia e la carriera di una leggenda del Milan
Predestinato, figlio d’arte, DNA. Sono decine le parole che si sprecano per descrivere l’ascesa del miglior difensore della storia del calcio – classifica soggettiva di cui non bisogna dettagliare i criteri di valutazione. No, la parola cardine all’interno della crescita e della nascita di un campione come Paolo Maldini – per certi versi più di suo padre Cesare, già campione d’Italia e d’Europa con il Milan – è un’altra: oratorio. È quello il campo su cui è venuto su Paolo, in mezzo agli altri bambini, ma più bravo di chiunque provasse ad affrontarlo. Dai sei ai dieci anni il calcio è un’ossessione per il quarto figlio di Cesare, un Maldini di nome e un ragazzo che gioca in mezzo agli amici di fatto. Tanto che il giorno del primo provino con i rossoneri viene affidato a Fausto Braga, che non l’ha mai visto prima con un pallone tra i piedi e che gli chiede stupito: ‘Scusami, ma tu in quale squadra giochi?’. ‘Da nessuna parte, io non gioco a calcio’”. Un colpo di scena inatteso, visto il talento del giovane Paolo – con i dirigenti del Milan che andando contro le regole decisero di firmare subito il cartellino senza che l’osservatore chiedesse conferma in sede. Con il senno di poi, uno dei migliori affari della storia del calcio.
Paolo Maldini e il Milan: una storia di trionfi come pochi eguali nella storia del calcio
L’esordio con il Milan arriva a 16 anni e Paolo ci mette davvero poco per scrollarsi di dosso l’etichetta di “figlio di Cesare”: Maldini diventa il leader di una squadra che con l’arrivo di Silvio Berlusconi diventa una delle più vincenti della storia del calcio. Il suo palmares è impressionante, soprattutto tenendo conto della longevità di una carriera che lo ha visto sempre in campo e sempre protagonista: sette Scudetti, cinque Supercoppa Italiana e una Coppa Italia solo per restare in ambito nazionale. A questo poi si sommano i trionfi a livello europeo: ben cinque Champions League, cinque supercoppa UEFA, due Intercontinentali e una Coppa del Mondo per club. Una carriera intera trascorso in rossonero, dal 1984 al 2009 – sempre sulla stessa fascia e da leader assoluto.
Paolo Maldini e i record personali: nessuno come lui per presenze
Per rendere idea della grandezza del personaggio, basta guardare ad alcuni dei record personali raggiunti da Maldini: dal 2005 al 2020 è stato il calciatore con più presenze nella storia della Serie A (647), prima di essere scavalcato da Gianluigi Buffon, ed è quarto (primo tra gli italiani) per numero di presenze nelle competizioni UEFA per club (174). È inoltre il giocatore con più presenze con la maglia del Milan (902). Terzo classificato nella corsa al Pallone d’oro nel 1994 e nel 2003, nel 2002 è stato incluso nel FIFA World Cup Dream Team – selezione formata dai migliori undici giocatori della storia del campionato mondiale di calcio, e nel 2004 nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori redatta in occasione del centenario della FIFA; è stato inserito nella formazione ideale di ognuno dei tre campionati europei disputati, oltre che nella “squadra ideale del decennio” dal Sun nel 2009, nella Hall of Fame del calcio italiano nel 2012 e nel miglior undici di tutti i tempi da World Soccer nel 2013. Nel 2020 viene inserito nel Dream Team del Pallone d’Oro come miglior terzino sinistro della storia del calcio. Rientra inoltre nella ristretta cerchia dei calciatori con almeno 1000 presenze in carriera (1041) ed è l’unico italiano insieme a Gianluigi Buffon a farne parte.
Paolo Maldini e la Nazionale: una storia di vittorie mancate
Convocato proprio da suo padre Cesare con la nazionale Under-21 nel 1986, per due anni gioca con gli “azzurrini” prima di convincere anche Azeglio Vicini a fare il grande salto con la Nazionale Maggiore: il 31 marzo 1988, a soli 19 anni, fa il suo esordio con una squadra che non lascerà mai fino al 2002 – quando a seguito delle immeritate critiche ricevute dopo l’eliminazione azzurra dal Mondiale di Corea e Giappone, sceglie a 34 anni di smettere di giocare con l’Italia (rifiutando poi nel 2004 la convocazione per l’Europeo). In quattro edizioni della massima competizione internazionale per selezioni nazionali, Maldini ha stabilito il record di 2.216 minuti giocati in 23 presenze – nessuno è ancora riuscito a eguagliarlo. Peccato che manchi l’acuto e la vittoria con l’Italia, che tuttavia nulla toglie alla carriera di un giocatore straordinario.